I curatori Carlo Gori e Velia Littera hanno lanciato un appello di riflessione sul concetto di "HOMING" quale attitudine animale a orientarsi nello spazio e ritrovare il proprio luogo, istinto primario a tornare verso casa. La risposta è arrivata da 12 artisti, pronti a realizzare il proprio nido e ad esporre con esso la loro idea di luogo sicuro e di accoglienza. Homing è una MOSTRA COLLETTIVA, nasce da tanti apporti personali e dimostra come dall'incontro di visioni discordanti e singolari possa nascere un'armonia d'insieme. La riflessione si sposta dalla terra al cielo a sfiorare le nuvole, si riversa nei prati e incontra qualcosa di straordinario sul cammino, reclama la preziosità del presente ma cela dentro di sé l'eco di un eterno ritorno, a tratti si fa cupa e severa, altre volte si carica di speranza. Homing è una pretesa di integrazione fra individui che abitano la stessa terra e di rispetto di questa quale dono inestimabile.
La riflessione si sposta dalla terra al cielo a sfiorare le nuvole, si riversa nei prati e incontra qualcosa di straordinario sul cammino, reclama la preziosità del presente ma cela dentro di sé l'eco di un eterno ritorno, a tratti si fa cupa e severa, altre volte si carica di speranza. Homing è una pretesa di integrazione fra individui che abitano la stessa terra e di rispetto di questa quale dono inestimabile.
È fondamentale tramandare alle generazioni future la necessità di preservarne la purezza, così come di valorizzare la diversità quale punto di forza da cui la creatività può spiccare il volo. La migrazione comporta lo sradicamento dalle proprie radici culturali e dai propri legami affettivi, oltre che l'abbandono della propria terra natale.
Ogni individuo ha diritto a ricostruirsi un proprio nido per rifugiarsi dalle minacce esterne e sentirsi al sicuro, intrecciando le trame della propria cultura con quella di chi offre ospitalità. Citiamo a questo proposito il sottotitolo del documentario "Human Flow" "when there is nowhere to go, nowhere is home" girato dall'artista e attivista per la tutela dei diritti umani Ai WeiWei nel 2017. L'artista è un rifugiato politico, ha dovuto lasciare la Cina perché la sua vita era in pericolo e nel suo nuovo inizio si è impegnato per salvaguardare la condizione dei migranti e dei rifugiati.
'impegno umanitario non può limitarsi alla possibilità di lasciar vivere, o meglio sopravvivere ma deve garantire la possibilità di ricominciare, di ricrearsi un proprio ambiente sicuro e di integrarsi con ciò che ci circonda. Trampolino di lancio per i più coraggiosi, soglia accogliente e oasi di riposo per i veterani in volo da molto tempo, il nido nasce dalla dedizione dei genitori che raccolgono i ramoscelli e li assemblano per tenere al caldo i propri piccoli e culmina nell'orgoglio degli stessi genitori nel vederli spiccare il volo.
LNe "La poetica dello spazio" Gaston Bachelard lo definisce come l'emblema della nostra fiducia verso il mondo: paradossalmente anche se la sua posizione è precaria e la struttura instabile, nel nostro immaginario il nido resta un simbolo di sicurezza. Il luogo dove l'uovo viene covato e si schiude per essere cullato dal calore materno, al di fuori non resta che l'ostilità del mondo.
Velia Littera e Agnese Landolfo