Like a Zoo
- Velia Littera
- 8 ago
- Tempo di lettura: 2 min
“Non possiamo parlare di evoluzione umana senza includere il rispetto per gli animali e a la Terra.”
Con il Patrocinio del Comune di Monopoli, dal 19 al 25 giugno 2025, il prestigioso Palazzo Martinelli di Monopoli ospita la mostra personale “Like a Zoo” dell’artista pugliese Davide Cocozza, a cura di Velia Littera, nell’ambito della Biennale Internazionale di Arte e Cultura “MAESTRO”.
“Like a Zoo” è un progetto espositivo che indaga il complesso rapporto tra l’uomo e la natura, esplorando le dinamiche di dominio e coesistenza tra le specie. La mostra utilizza l’arte come strumento di riflessione per mettere in luce le responsabilità umane verso la salvaguardia della biodiversità, partendo dalla rappresentazione simbolica degli animali come esseri antropomorfizzati.

Davide Cocozza trasforma il dolore in speranza. Tra corone di spine e ali per sognare, un’esposizione che scuote la coscienza. Una mostra che non si guarda soltanto: si attraversa e forse si accoglie dentro. Essendo lui un artista visivo e attivista etico, ci propone un percorso pittorico denso e visionario, in cui la bellezza si fonde con la ferita, la natura con l’umano, il simbolo con il grido.

Le sale di Palazzo Martinelli a Monopoli accolgono un vero e proprio zoo emotivo, una galleria di creature reali, fantastiche e spirituali che raccontano il nostro tempo e le sue contraddizioni. L’esposizione è curata da Velia Littera e si inserisce nella programmazione della Biennale MAESTRO, manifestazione internazionale giunta alla sua 2a edizione, dedicata ai temi dell’estinzione e della cura che si svolge a Monopoli nelle stesse date.

Il mondo di Cocozza è abitato da animali umanizzati e simboli incarnati. Figure totemiche, cariche di forza, fragilità e sacralità. Le sue opere si confrontano senza filtri con alcune delle più gravi emergenze del nostro tempo, lo sfruttamento degli animali, l’inquinamento, la crisi climatica e la distruzione degli ecosistemi. Attraverso una pittura potente e visionaria, Cocozza dà vita a scenari simbolici e inquietanti, tartarughe schiacciate da carichi di plastica, lupi che riposano su discariche urbane, koala che si aggrappano a segnali stradali come fossero appigli di salvezza, maiali circondati da aureole dorate, simili a martiri dimenticati, giraffe soffocate da ciambelle di plastica.

Queste immagini non si limitano a mostrare: scuotono! Invitano lo spettatore a interrogarsi sul proprio ruolo all’interno della catena di responsabilità ambientale. L’uso dell’aureola, elemento ricorrente in alcune composizioni, attribuisce agli animali un’aura di sacralità, ribaltando la logica antropocentrica che li considera risorse da sfruttare.
Cocozza colpisce per la sua capacità di fondere delicatezza estetica e forza emotiva. Le sue figure esprimono al tempo stesso fragilità e denuncia.

Un asino con le ali simboleggia un’esistenza spezzata, ma ancora sospinta dalla speranza; un orso polare che mangia un gelato si trasforma in una beffarda allegoria del riscaldamento globale e della nostra complicità nel disastro. L’arte di Cocozza non è semplice rappresentazione: è narrazione visiva. Ogni quadro diventa una testimonianza muta ma eloquente, un grido visivo che dà voce alla natura violata, agli animali silenziosi, ai danni invisibili del
progresso.
7
❤️