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Chairman di Giovanni Trimani

  • Immagine del redattore: Velia Littera
    Velia Littera
  • 4 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Mostra personale di Giovanni Trimani visitabile fino al 4 giugno 2026, a Roma presso CBA, Studio Legale e Tributario.



CMA_34
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CHAIRMAN è una mostra che esplora la sedia non solo come oggetto, ma come simbolo della condizione umana. Un confine tra il corpo e lo spazio, tra il controllo e la libertà, tra la presenza e l’assenza. Le opere esposte giocano con questa ambiguità, trasformando la sedia in un elemento dinamico, capace di raccontare storie di appartenenza e di distacco, di contenimento e di slancio. In alcuni dipinti, la figura umana si fonde con la struttura della sedia, come se ne fosse intrappolata o parte integrante, suggerendo il rapporto tra l’individuo e le istituzioni, tra l’identità e le regole che la modellano.

CHAIR / MAN : INDIVIDUALITY #08
CHAIR / MAN : INDIVIDUALITY #08

Altre opere, invece, dissolvono questa staticità, le sedie si smaterializzano, fluttuano, diventano luoghi della mente più che del corpo, evocando il movimento, la trasformazione, il distacco da una realtà predefinita.

Il percorso espositivo accompagna attraverso queste diverse dimensioni, in un viaggio che parte dalla concretezza della sedia come oggetto quotidiano e arriva alla sua dissoluzione in un’idea, invita a interrogarsi su cosa significhi "prendere posto" nel mondo e su come gli spazi che abitiamo definiscano la nostra stessa esistenza. La sedia, in senso figurativo, può essere un vincolo o un trampolino, un elemento di costrizione o di libertà, non è assenza di profondità, ma una diversa prospettiva sul mondo.

NWM_34
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Trimani ci propone di guardare la realtà ribaltando il modo in cui concepiamo oggetti apparentemente ordinari come la sedia. Nella vita quotidiana, la sedia è un punto fermo, ci sostiene e ci definisce nello spazio. Ma cosa succede se la sedia perde il suo ruolo statico e diventa un elemento fluido, instabile, capace di ridefinire il nostro rapporto con l’ambiente?

INDIVIDUALITY #07
INDIVIDUALITY #07

Un cambio di prospettiva non significa perdita di significato, ma possibilità di osservare il mondo senza i vincoli imposti dalle strutture rigide.

Il concept della mostra gioca proprio su questo concetto, le sedie si dissolvono, si trasformano, si materializzano o diventano parte del corpo stesso. A volte imprigionano l’individuo, altre lo proiettano in una dimensione sospesa, metafisica. La sedia, invece di essere solo un oggetto funzionale, diventa un simbolo del nostro rapporto con il potere, con le convenzioni sociali, con l’identità e con la possibilità di evadere da schemi prestabiliti.

GUARDO SOLO L’INFINITO #05
GUARDO SOLO L’INFINITO #05

Guardare una sedia che fluttua nel vuoto o che si dissolve nel colore significa riflettere sulla nostra stessa capacità di liberarci dai pesi che ci trattengono. Non si tratta di negare la realtà, ma di elevarsi al di sopra di essa per vederla da una prospettiva nuova, più ampia e meno oppressiva.

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